Nuxis, alla pari di Villamassargia, Villanovaforru, Nule e Dorgali
è ormai entrato nel mio romantico più recondito, nel mio insieme genetico,
nel mio sangue.
Sarà per i profumi che il vento porta dalle sue montagne, sarà per
la sua gente così
schietta e così avvezza alla realtà di una natura prorompente e selvaggia,
sarà per il suo centro abitato, accogliente e naturale come un nido,
sarà per
i suoi tanti corsi d'acqua, per i suoi vigneti, per gli uliveti ma
soprattutto
per i suoi boschi,sta di fatto che io sento il bisogno di Nuxis al
punto che,
se vi fossi condotto bendato, lo riconoscerei anche solo per il profumo
dei ciclamini che continua ad esservi in tutte le stagioni, tranne
che nella magica
stagione dei funghi. Già, magica. Questa parola mi ero imposto di
non scriverla per non apparire eccessivo ma tutto, nelle montagne
di Nuxis corrisponde a magia.
Ma oltre al contatto con un mondo che pareva scomparso, fatto di suoni,
di sapori,
d'immagini, di silenzi e di amicizie, Nuxis offre al visitatore, con
una poesia
ed una ormai rara ma non casuale ruralità , le testimonianze di un
passato che vide il territorio frequentato fin dalle più lontane ere.
Nei boschi misteriosi dell'alta
Val Tattinu non è raro imbattersi negli ancestrali percorsi e nei
resti di villaggi nuragici.
Caterno Cesare Bettini